Inaugurazione Bookcity 2016 - Elif Shafak


Dopo aver ricevuto dalle mani del Sindaco di Milano,
Giuseppe Sala, il Sigillio della Città.
Elif Shafak dialoga con Rula Jebreal



Biglietto accredito stampa
C'è un sospiro, dietro ogni frase pronunciata da Elif Shafak, un fruscio che accompagna la sua voce, come un velo mosso; un dolore controllato eppure mai sopito. E' il dolore della consapevolezza, mitigato dalla speranza di un mondo migliore -e non è tanto per dire-.
Elif Shafak ha i tratti delicati e timidi della bambina che era un tempo -figlia di diplomatici, cresciuta in scuole internazionali-, la voce sussurrata eppur decisa di chi si è accollata il peso o l'onore di ognuna delle proprie battaglie. Il desiderio di far sentire la propria voce, il proprio coraggio -unito al timore, all'ansia di non farcela, di non essere abbastanza- ha reso la scrittrice turca la Donna che è oggi: una forza della natura sottile come un giunco ma forte come una montagna; una persona che abita l'ovunque e lo ha scelto come casa (homes).
E' stato un incontro emozionante, quello che ha inaugurato la nuova edizione di Bookcity. Emozionante e carico di compartecipazione.
Un ottimo inizio!
E i prossimi giorni non saranno da meno...

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Di prossima lettura:


Perché mi mancava.
Perché i dubbi attanagliano ogni donna.
Perché cadere è facile.
Perché rialzarsi è doveroso.
Perché.

Un estratto che mi ha colpita:

"Ogni cosa è normale purchè appaiamo così dal di fuori. Ma che cosa è normale? Quali caratteristiche femminili sono naturali? Quali sono culturali? Le bambine sono geneticamente predisposte a essere materne, affettuose ed emotive, oppure sono la famiglia e la società a plasmarle in questo modo?"






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