Ho avuto la fortuna di poter
leggere in anteprima questo romanzo.
Devo avvertirvi: se, come mi
auguro, entrerà nelle vostre case, fate attenzione e copritevi bene prima di
cominciare la lettura, perché la gelida umidità metallica di Revolution vi penetrerà nelle ossa,
bagnandovi fino al midollo, e non riuscirete a togliervela di dosso tanto
facilmente.
In un mondo nel quale il sogno
degli ultimi è diventare cittadini, liberandosi dal giogo di un’esistenza
forzata e grigia, Revolution è la
storia di una corsa contro il tempo, mentre la bassa e violacea melodia
ronzante dell’Hysia permea le pagine e si fa sempre più pressante. Si legge e
si respira metallo, scarti, tubature, fumo e nebbia in un universo che richiama
le migliori fantasie che possano mai aver ispirato i capolavori del genere.
È un viaggio che il lettore
accetta di intraprendere. È la lotta di Sue e Tyler, deboli e forti come tutti
gli oppressi, che decidono di scegliere per se stessi, guardare al di là delle
finte e luccicanti apparenze e scoperchiare il velo di fasullo benessere che la
società offre come specchietto per le allodole.
I sorrisi di nettare malato del
presidente Jons sono difficili da dimenticare. E allora, ecco che le parole di
Lanzetta si fanno musica, e Revolution
diventa una sinfonia che si fonde con Sympathy
for the devil quando Jons presenta se stesso, forte e violento e suadente.
E, pagina dopo pagina, la pioggia
continua a cadere, l’umidità aumenta, insieme alle luci violacee che tengono
prigionieri i sogni degli uomini.
Jons stilla nettare e veleno
nelle orecchie della protagonista. La verità sull’identità di Sue affiorano
pian piano, come uova di zanzara a pelo d’acqua. E mentre queste affiorano e si
fa largo la Conoscenza, il lettore affonda sempre di più: conscio
dell’imminente disastro, dell’insaziabile fame dell’Hysia, ma sorretto
dall’unica benedizione che sia concessa agli oppressi: la speranza.
Sonho-1 e il suo sistema sociale
di felici esistenze non è che un inganno: uomini, cloni, surrogati. Copie che
hanno cancellato la propria identità. Schiavi del sistema. Ecco cosa si
nasconde dietro il sogno degli ultimi. La menzogna. Qualcosa di ancora peggiore
della morte.
Ma qualcuno alza la testa.
Qualcuno scarta dal sentiero tracciato in precedenza.
Nel ghetto, allora, si accendono
i primi focolai di rivolta. Un’esplosione isolata. Una sola, ma che risuona. E
dilaga, come onde concentriche create da un sasso gettato in uno specchio
d’acqua.
Sue Lin, giovane protagonista, è
ormai prigioniera dell’inganno. E potrebbe soccombere. Ma lei non è umana. Non
del tutto. Questa piccola incendiaria detentrice di energia cela in sé una
forza prorompente e dirompente. Devastante. Che potrebbe -potrebbe- vanificare
i propositi del serpente suadente, del presidente Jons.
Perché lei è l’unica che può
salvare Tyler, il suo amico di sempre, il suo amore. E, salvando lui, può
salvare tutti gli altri.
È l’unica, ma non combatte da
sola. Con lei, dietro di lei, ecco a tratti apparire Kain, il guerriero drakken:
Kain e le sue spade, Kain e i suoi ricordi lontani persi in un altro tempo e in
un altro spazio. Kain, deciso e letale e compassionevole. Kain, sorretto dal
monito “Ricorda perché vivi”.
E la pioggia, intanto, continua a
cadere. Implacabile.
Kain è sempre stato nell’ombra a
vegliare sulla vita di Sue.
Perché lei è quella che Jons
vuole. Lei è la chiave per ripristinare l’equilibrio.
Lei vi rimarrà nel cuore,
scolpendosi come una cicatrice indelebile.
Ricorda perché vivi.
La scrittura di Lanzetta è ricca
dei dettagli, e questa è una qualità che amo molto in uno scrittore: la
capacità di trasportare il lettore sulla scena, di fargli vedere ciò che i
personaggi vedono, fargli sentire ciò che loro sentono, abbattendo il muro che
troppo spesso divide parole e lettura.
Lo stile fluido mostra quanto
padrone sia Lanzetta del genere che tratta. Sul piano puramente lessicale, ho
adorato la scelta di particolari aggettivi, calzanti e sempre azzeccati, che definirei
quasi “parlanti”. Le pareti “vaiolate”, le cicatrici “increspate”, e tutte le
tonalità degli occhi di Sue sono pennellate di pura letteratura.
Revolution è stata la lettura che mi ha accompagnata nel saluto al
nuovo anno. E, dai “segni” (leggendo il libro, capirete cosa voglio dire),
direi che questo 2015 è iniziato decisamente bene!
Per seguire l'autore: https://antoniolanzetta.wordpress.com/
Sito della Casa Editrice: http://www.lacorteditore.it/
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